DIARIO ESCURSIONI 2022


27 FEBBRAIO 2022 - LA SETTIMA TERRA (TRAMONTI) 

C'è una zona di litorale tra Riomaggiore e Portovenere poco conosciuto e di una bellezza che non ha uguali. E' Tramonti con le sue frazioni(Fossola, Monesteroli e Schiara), situate tra i monti scoscesi e il mare. Vigneti coltivati su terrazzamento, sorretti da muretti a secco e esposti al mare.

La ripresa della nostra attività di trekking (dopo lunghe interruzioni) è stata accompagnata da una bellissima e fredda giornata. Avevamo programmato di fare questa escursione anche in considerazione del tempo e del periodo (entrambi favorevoli). Siamo in 27 e ci ritroviamo a parcheggiare le auto in maniera un po' disordinata, vista anche la morfologia del terreno e della strada strettissima.  Partiamo quindi da Campiglia per sentiero 535 in direzione di Fossola. Tipico sentiero ligure, molto stretto e un po' accidentato. Siamo sorpresi dalla moltitudine di persone che oggi affollano questo percorso. Evidentemente la bella giornata e la fine delle restrizioni Covid ha invogliato ad uscire. In molti punti dobbiamo procedere a "corsie alterne" e fermarci per far passare altri escursionisti. Per fortuna siamo protetti dal vento che, invece, a Campiglia soffia fortissimo.  Giunti al bivio per Monesteroli si intravede la lunghissima scalinata (pare oltre 1000 scalini...). Decidiamo di proseguire fino a Fossola per dedicare un po' di tempo alla discesa verso Monesteroli al ritorno.  Giunti a Fossola, nella piccola piazzetta antistante una chiesetta, consumiamo un veloce pranzo, dopodiché facciamo ritorno verso Campiglia. Il tratto Casmpiglia-Fossola non è molto lungo, circa 4 km ma abbastanza impegnativo. Una parte del gruppo decide di affrontare la lunga scalinata, altri si incamminano verso il punto di partenza. Nel complesso una bella escursione, decisamente favoriua dalle condizioni meteo.

FOTO       video del percorso: https://www.relive.cc/view/vwq1BGGPZBv

6 MARZO 2022 - ANELLO DEL CISTERNINO (LIVORNO)

Approfittando della bella giornata (freddina ma asciutta) abbiamo ideato un percorso abbastanza tranquillo di circa 17 km. sulle colline a sud del Cisternino ed a est di Livorno. Siamo in 15. La partenza è avvenuta sotto gli imponenti archi dell'acquedotto leopoldino; dopo ci siamo immessi in una lunga e larga vallata al cui centro scorre, in tempi di pioggia, il Rio Valle Lunga. Alla fine della valle siamo entrati nella macchia e, con una costante ma non faticosa salita, siamo pervenuti al Poggio la Fontaccia m. 290, da cui si gode un grande panorama sulla piana di Livorno. Con ripida discesa nel bosco e quindi un largo stradello siamo arrivati all'Eremo della Sambuca, situato nella valle del torrente Ugione. La parte più antica risale al 1100 e nel 1390 vi si stabilirono i Frati Gesuati. Qui abbiamo effettuato la sosta pranzo, approfittando del bel sole e di alcuni tavolini. Da qui è anche iniziato il nostro ritorno. Fortunatamente avevamo la traccia GPS perché il bosco, pieno di sentieri non segnati e stradelli che si incrociavano, ci ha impegnato in alcuni punti in cui abbiamo dovuto cercare il sentiero e inoltrarci nella macchia, anche se per pochi metri. Insomma è una zona dove è davvero facile perdersi, se non avessimo avuto i nostri preziosi strumenti tecnologici...

FOTO       percorso (con Google Earth)

13 MARZO 2022  -  ANELLO DI CASTELFALFI

Approfittando del bel tempo, che ormai insiste da molto, forse troppo, abbiamo riproposto questo trekking che ben si presta visto il periodo. Queste colline sono sempre gradevoli, con panorami sconfinati verso il mare.  Partiamo dal borgo di Castelfalfi, siamo in 23, la mattina è un po' freddina ma ben presto l'aria si scalda e procediamo velocemente per stradello verso la vallata prospiciente il campo da golf. Arriviamo a Iano giusto all'ora di pranzo, che consumiamo sulle panchine della piazzetta del paese. Questi è pressoché deserto, i pochi esercizi commerciali o bar sono chiusi, evidentemente segno dei tempi che corrono.. Seguendo il tracciato ci dirigiamo in direzione di Vignale, antico borgo ormai abbandonato. Qui decidiamo di fare una piccola variante alla traccia che avevamo sul GPS ma, si sa, quando si cambia strada non si sa mai cosa si trova. In effetti ci siamo trovati un po' disorientati ma, come sempre, siamo usciti dall'incertezza seppur passando in alcuni tratti "fuori pista". Abbiamo quindi ritrovato la traccia originaria e ciò ha costituito un diversivo anche piacevole. Infine, lunga salita per raggiungere la strada asfaltata che, dopo circa 2 km., ci ha riportato al piazzale del parcheggio. Percorsi quasi 20 km. con circa 620 m. di dislivello totale.

percorso (visualizzabile con Google Earth)        video di Sergio:   https://youtu.be/-Z7F_ss7nCM

20 MARZO 2022 - LA SASSA E GOLAZZE APERTE

Bellissima giornata, con pochissimo vento ed un fresco mattutino volgente ad un piacevole tepore.    Arriviamo tutti insieme o quasi, al piccolo parcheggio dell’altrettanto piccolo cimitero della Sassa, che vediamo stagliarsi sopra di noi come un imprendibile bastione. Siamo in 38 e dopo i saluti di rito prendiamo il sentiero che con passaggio abbastanza ripido attraversa il roccioso costone che si affaccia sulla forra del Botro di Val Marina. Entriamo a La Sassa percorrendo le ordinate stradine avendo l’occasione di scambiare due chiacchiere con alcuni abitanti. Si intuisce la strategica posizione del borgo posto su uno sperone roccioso dal quale si domina un vasto panorama sulle Colline Metallifere, Volterra, Montecatini Val di Cecina e la Vitalba. Sul borgo svetta imperiosa la possente Torre Medicea ed intorno ad essa piccole abitazioni con ottimi decori e scorci paesaggistici verso la Val di Sterza. Usciamo dal borgo prendendo la salita su strada bianca che porta ai 619 metri di Poggio al Pruno. Salita moderata per niente faticosa che attraversa un fitto bosco dal quale ogni tanto si hanno scorci verso Le Cornate ed il Monte di Canneto. Arrivati nei pressi della vetta ci fermiamo al cancello chiuso che accede alla colonica (oggi agriturismo con piscina e panorama incomparabile) posta al culmine dei 619 metri. Piccola sosta per bere e mangiare qualcosa. Nel contempo l’amico Andrea, con bella voce da attore professionista, ci narra la storia tra leggenda e realtà, dell’apostolo Pietro e dell’incontro con il Signore avvenuto, come sostengono gli abitanti di La Sassa, nei pressi del Botro dei Canonici dove esisteva un monastero e dove, a testimonianza dell’evento sono rimaste sulla roccia due impronte di piede lasciate da Gesù.  Ripartiamo in discesa fino ad un grande imposto, dove prendiamo un sentiero largo e comodo che in falsopiano ci porta al Passo delle Golazze aperte. Con una breve salita arriviamo alle rocce delle Golazze aperte e qui ci accomodiamo come a teatro per mangiare e godersi il bellissimo panorama e il tepore del sole. Anche se la foschia attenua la vista è veramente un belvedere dal Monte Calvi a Populonia, da Bolgheri ed il suo viale, dalla costa degli etruschi fino a bocca di Cecina. Intanto delle nuvole e sbuffi di tramontana rendono il clima meno piacevole e quindi decidiamo di partire. Al Passo delle Golazze facciamo la foto di rito e prendiamo il sentiero della Via Cava. Capiamo poi avanti perché il sentiero si chiami così, infatti un tratto si svolge dentro alti muraglioni di terra ed in piccolo questo tobòga ricorda le Vie Cave della Tuscia.     Chiudiamo l’anello nei pressi del circolino di La Sassa tra caffè, birra e frizzantino bianco. Ancora un chilometro e siamo nuovamente al piccolo cimitero dove avevamo posteggiato le auto.  Km 12,6.  Bel percorso, ottima compagnia. (P.M.)

FOTO      percorso  (con Google Earth)

27  MARZO 2022  -  IL GRANDE ANELLO DI ORENTANO

Una giornata di incipiente primavera ci ha accompagnato in questo trekking di circa 20 km. Questo percorso è stato recentemente inaugurato con nuova cartellonistica a cura del Centro Commerciale Naturale delle frazioni di Castelfranco di Sotto. Siamo in 22 e, lasciate le auto presso la chiesa parrocchiale, ci incamminiamo tra campi e boschi, seguendo la traccia che il suddetto CCN ci aveva fornito. Si toccano le frazioni di Villa Campanile, Galleno, Corte Nardi e la Fonte del Sasso, che purtroppo fonte non è in quanto alimentata da un laghetto sovrastante, anch'esso a corto di acqua.  Durante il tragitto abbiamo anche percorso un tratto della Via Francigena e incontrato maneggi con numerosi cavalli. La mattina è iniziata con cielo coperto ma, nel pomeriggio, si è fatto avanti il sole che ha alimentato le temperature: si sono toccati i 25°.

FOTO      percorso          video di Sergio:  https://youtu.be/Jrh0Vicqrr8

traccia: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/grande-anello-di-orentano-97795224

15 MAGGIO 2022 -  ANELLO DEL CASTELLO DI SAMMEZZANO

Raggiunta la località di Leccio, che si trova tra Incisa e Rignano, parcheggiamo le auto presso The Mall precisamente tra lo store di Prada e quello di Moncler. Siamo in 15 ed è bastato attraversare la strada per immergersi in un altro mondo, infatti un vialino ombroso e contornato da alberi ci ha riportati in una dimensione gradevole, fresca e silente. Incontriamo le prime sequoie piantate nella seconda metà dell’800 dal Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes, quasi tutte numerate in forma progressiva a crescere man mano che si sale. Il parco è molto bello, è uno dei più grandi della Toscana (65 ettari) e le circa 300 sequoie in 150 anni di vita sono cresciute bene grazie ad un clima umido e a un sottosuolo ricco. La leggera salita, il verde variegato, le grandi sequoie ed un silenzio rotto solo dal canto degli uccelli, rendono il percorso veramente piacevole. Poco sotto il castello troviamo la grotta chiamata di Venere comunicante con un’altra uscita dalla quale filtra un rivolo d’acqua.   Superato il Casino Cinese ed il Casino di Caccia (oggi ridotti maluccio) arriviamo al pianoro antistante il castello preceduto da grandiosi cedri del Libano. La vista del castello di Sammezzano è notevole, arricchita da alcune fioriture e, nonostante la rete che ne delimita l’accesso, lo scenario è veramente bello. Avvicinandosi alla porta di entrata risaltano i particolari e la cura posta nei fregi così come la ricercata armonia delle geometrie. Sappiamo che gli interni sono qualcosa di magnifico e riponiamo nel futuro la speranza di poterli vedere. Proseguiamo il percorso scendendo verso la piccola valle del Torrente Marnia che superiamo con un vecchio ponte e la risaliamo fino oltre Casa Terpini. Guadato il torrente troviamo un’area idonea alla sosta e ne approfittiamo per consumare il pranzo. Ripreso il percorso in leggera salita, troviamo un po' di difficoltà ad individuare il sentiero nella fitta vegetazione ma alla fine usciamo dal “fitto” in vista dei primi poderi. Qui intanto il caldo si fa sentire e nonostante la bella campagna (con grande fioritura di acacia) non vediamo l’ora di rientrare sotto la volta verde del bosco. Superiamo il Podere La Fabbrica ed il Podere Valilunga ed arrivati nelle vicinanze del Podere Carraia ci rituffiamo nell’ombra ritemprante del bosco.     Sempre in leggera discesa superiamo alcuni bivi e raggiungiamo la zona delle sequoie poste a sud del Castello di Sammezzano. Qui incrociamo la sequoia 180 che non è altro che la Sequoia Gigante Gemella Sempervirens che con i suoi 54 metri di altezza è la sequoia più alta d’Italia. Superato il bivio di Quartaio, altro piccolo segmento di bosco con albero di traverso nel sentiero, prima di riuscire dal bosco proprio davanti al nostro parcheggio, adesso completo per gli avventori che affollano il centro commerciale The Mall. Percorsi ca. 12 km.

FOTO      percorso

2 GIUGNO 2022   -   LA COSTA DELLA PIZZORNA

Una bella giornata, calda e tutto sommato non eccessivamente umida, ci accoglie sull’altopiano delle Pizzorne che raggiungiamo in ordine sparso, chi da Villa Basilica, chi da Matraia.  Era stato individuato il parcheggio in Via del Rifugio che troviamo dopo un paio di giri di ricognizione. Parcheggi con strisce blu con pedaggio da prepagare….., troppo difficile. Optiamo per un’altra soluzione e ci diamo l’appuntamento alla Chiesetta del S.S. Crocifisso. Siamo in 15 e partiamo dalla bella fontanella posta tra la Chiesetta e l’Osteria. Risaliamo il bosco della Grotta di Barbanera ma siamo costretti poco dopo a scendere verso la stradina parallela in quanto il sentiero si perde nel fitto e non c’è molta voglia di trasformarsi in cinghialotti. Costante e leggera salita fin sotto la vetta del Pietra Petrusa dove sorge un’altissima antenna costellata da decine di parabole.   Il sentiero, adesso tutto in piano, si sviluppa all’interno di un fittissimo bosco formato da castagni, faggi e pini neri. Cerchiamo le tracce del Dolmen del Pietra Pertusa antico di 3000 ma non troviamo nulla in merito se non una strana costruzione in legno a forma di T elaborata sui contorni. Il sentiero ha numerosi bivi e con i segnali che vanno e che vengono rendendo la “traccia” sui cellulari una variante labile. La cartina diventa uno strumento importante e i ricordi e i “dejavu” ci fanno riassaporare come si operava 20/30 anni fa. Arriviamo al Colle del Mandrione, dove si trova il ripido pratone di lancio per deltaplano e parapendio. Vastissimo il panorama ed anche se la foschia sfuma le linee si distinguono le Metallifere, le colline livornesi la costa pisana fino alle Apuane meridionali. Il vento ancora non sale perché il sole ancora non scalda a sufficienza. Decidiamo di proseguire alla volta del Monte Crocifisso. Ripidissima discesa verso la Foce dell’Aquila e salita verso i ruderi di Casa Giusti.
Proprio davanti ai ruderi spicca il bellissimo Faggio dell’Aquila, immenso albero con 4/5 tronchi gemelli ed un radicamento spettacolare che sembra strisciare sul prato. Dato che il Monte Gromigno presenta un risalto colmo di pini neri con un sottobosco un po' sporco decidiamo di pranzare al Faggio dell’Aquila. L’ombra della sua chioma offre un clima invidiabile, inoltre Sauro trova anche tre porcini. Ripartiti con l’intento di tornare al Colle del Mandrione per vedere se nell’ora più calda il vento di risalita avesse fatto da richiamo per qualche sportivo dell’aria. Onde evitare la ripida salita che sale dalla Foce percorriamo un altro sentiero, un po' più lungo, ma ombreggiato tornando al campo di lancio. Siamo fortunati, troviamo 6 o 7 sportivi
  che si preparano al lancio. Passiamo un’altra oretta assistendo ai vari lanci, applaudendone qualcuno e stare in pieno sole non è affatto spiacevole grazie alla brezza che sale dalla pianura. Ritorniamo verso le auto percorrendo lo stradello sul versante nordorientale del Pietra Pertusa abbastanza ombreggiato. Arriviamo nei pressi della Chiesetta da dove abbiamo iniziato il percorso e troviamo uno scenario nettamente diverso dal mattino. Tantissime auto, gente ovunque, tavolini, persone distese che dormono, che leggono e che prendono il sole. Ci concediamo una pausa all’Osteria, anche se oggi ce ne siamo concesse abbastanza, per caffè, gelati, dolci, fare due chiacchiere per poi rientrare verso casa (P.M.)
 

FOTO        video del parapendio      percorso:  https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/costa-della-pizzorna-103305501

19 GIUGNO 2022 -  LA VIA DELLE ERBE E DEI FIORI

Persiste questo caldo africano, un po' eccessivo, ma oggi fortunatamente un venticello da est al mattino e un maestrale pomeridiano ci hanno accompagnato in questo interessante trekking, evitandoci una eccessiva sudorazione. Siamo in 18; lasciamo le auto presso La Brilla, un antico opificio per la lavorazione del riso. Ci incamminiamo in direzione dalla Villa Ginori Lisci lungo un canale dove alcuni pescatori cercavano di catturare carpe o altri pesci di lago. Come preventivato visitiamo il giardino della villa accompagnati dalla signora Donatella. La villa è un mix di arte e cultura che non ha eguali in Versilia; il parco si affaccia sul lago di Massaciuccoli. Qui Giacomo Puccini era solito fare visita al marchese Ginori e qui trovava anche ispirazione per le sue opere. Terminata la visita torniamo a La Brilla e, attraverso canali e sentieri, arriviamo finalmente alla piantagione dei fiori di loto. Inutile raccontare lo spettacolo che ci      accoglie oltrepassata la stazione di Massarosa: un immenso campo acquatico con migliaia di fiori di loto che in questo periodo raggiungono il punto di maggiore fioritura. E'opportuno visitare la piantagione entro le ore 15 perché il fiore si richiude per riaprirsi la mattina dopo. Ovviamente qui perdiamo un po' di tempo per le foto... è l'ora del pranzo e poco distante c'è un laghetto con un bel prato nel quale possiamo consumare il nostro pranzo. Un piccolo bar ci offre l'opportunità di bere un po' di bibite. Il sole batte forte ma dobbiamo ripartire. Oltrepassiamo il campo sportivo di Massarosa e, dopo aver trovato una provvidenziale fontanella che ci permette di rinfrescarci ed aver costeggiato un bel campo di lavanda, proseguiamo verso il Giardino di Manipura, un'azienda agricola che si è riciclata coltivando prodotti biologici, producendo un'ottima birra e offrendo un interessate percorso didattico, oltre a un piccolo museo di antichi strumenti agricoli. Qui si sta molto bene, siamo all'ombra e ci sono piccole bancarelle con prodotti tipici. Il tempo è tiranno, dobbiamo ripartire e, sotto un sole cocente ma alleviato da un venticello, torniamo verso il punto di partenza. Incontriamo il podere Lovolio, un luogo incantevole immerso nella natura; vi sono numerose piante di olivo con produzione di olio biologico. Poco dopo il podere incontriamo infine il tempietto buddista posizionato in mezzo a un piccolo laghetto. L'anello è così completato e torniamo alle auto. Percorsi circa 14 km.

FOTO   percorso:  https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/via-delle-erbe-e-dei-fiori-di-loto-rt-2022-104779141
video di Sergio:  https://youtu.be/nsSWDULqBYU


2 OTTOBRE 2022 -  LE VIGNE DI TRAMONTANA A MONTALCINO

Oggi abbiamo ripreso il nostro cammino con un percorso nuovo tra le vigne del Brunello, Non siamo in molti (solo in 11) ma abbiamo terminato il tracciato contenti ed appagati.
Partiamo da Pontedera con un cielo molto coperto che lasciava presagire una giornata grigia e uggiosa. Arrivati alla cantina di Montalcino, posteggiamo le auto iniziando il percorso che nei primi chilometri non è altro che la Via Francigena. In alto, verso sud ci osservano le torri e i campanili di Montalcino. Numerosi cascinali, molti dei quali trasformati in veri e propri resort, si alternano ad una campagna ordinata  e coinvolgente. È proprio vero, la nostra regione è proprio bella e qui lo è forse ancor di più. Podere Collodi, Villa S.Sebastiano, Podere Caparzo, Fattoria Altesino, sono i vecchi cascinali, tutti ristrutturati, che si succedono tra filari di cipressi e vigne accuratamente disposte sui declivi. Giungiamo al Castello Tricerchi, di proprietà della Famiglia Tricerchi dal 1300 all’epoca Provveditori delle Biccherne di Siena. Il castello ha rappresentato nei secoli un rifugio per i pellegrini della Francigena e per le merci agricole, oggi invece costituisce un luogo di svago e di riposo e percorrere i viali intorno al cassero e piacevole e rilassante.
Attraversata la provinciale Buonconvento-Montalcino riprendiamo una strada bianca che in leggero saliscendi ci porta verso l’elegante Podere Sparampaglia. Superato Il Podere Fonte Lattaia, abbandonato ma elegante grazie all’architettura ricca e ricercata, troviamo in una radura l’ombra di una grande quercia che ci ospita per il pranzo, in quanto il sole ha quasi la potenza di quello estivo. Ripreso il cammino e superato il torrente Suga del quale vediamo i segni della recente piena, raggiungiamo un luogo meraviglioso costituito dall’antica Badia Ardenga. Questo antico monastero Vallombrosano oggi si presenta con ordinati prati, filari di cipressi ed un gigantesco platano che occupa la corte centrale contornata dalla vecchia chiesa con il campanile a doppia vela ed altre strutture monasteriali. Un noce generoso, posto al margine della struttura, dispensa calorie a chilometro zero a molti del nostro gruppo. Ripreso il percorso ci dirigiamo verso il sotto collina di Montalcino con una salitella costante che ci riporta nel cuore del Brunello dove i filari offrono eleganti fughe visive. Superiamo alcune strutture in pietra collegate all’indotto del vino, arrivando al Casale Prime Donne, ameno e panoramico dove spiccano numerose installazioni artistiche.
Un ultimo strappo ci porta ad un cascinale dove ci rinfreschiamo intorno ad una fontanella e dal quale vediamo la Cantina di Montalcino e le nostre auto. Superata una ripida discesa e raggiunto il Podere Val di Cava, superiamo la strada provinciale Buonconvento-Montalcino, arrivando alle nostre auto e terminando questo bellissimo percorso. Oggi, in questa calda giornata nella patria del brunello, abbiamo bevuto solo acqua…, tanta acqua! (P.M.)

FOTO         tracciato del percorso: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/le-vigne-di-tramontana-a-montalcino-114853615

13 OTTOBRE 2022  -  LE FONTI E I VICOLI DI SIENA

Torniamo a Siena dopo qualche anno, questa volta in autunno in una bella giornata connotata dal sapore tardo estivo. Alla pensilina della stazione di Pontedera siamo in 23 e prendiamo il treno alla volta di Siena, tra l’altro giunto in orario . Alla stazione di Siena, dopo una piccola pausa caffè, ci dirigiamo verso la “risalita meccanizzata” dell’Antiporto di Camollia, composta da varie scale mobili e nastri mobili. L’ intera struttura è al coperto ed ospita vari esercizi commerciali. Entrati in Camollia ne percorriamo la via omonima fino a deviare verso la Piazza del sale. Poco dopo giungiamo alla Fonte Nuova d’Ovile bella e poderosa nella sua struttura con i trabocchi dell’acqua attivi da secoli. Poco oltre arriviamo nella contrada del Bruco dove andiamo a cercare La Fontanina del rione posta in una nicchia ristrutturata alcuni anni fa. In pochi minuti siamo alla Chiesa di Santa Maria in Provenzano che da 400 anni, la sera del 2 luglio, vede i contradaioli piangere di gioia o di ribellione diventando il luogo di fede e di identità per tutti i senesi. Superata la Fontanina della contrada della Giraffa e diretti verso la Fonte di Follonica, troviamo l’accesso alla piccola valle dove si trova la fonte, chiuso da un grande cancello, nonostante la fruibilità palesata nei vari siti web. Torniamo indietro alla volta della contrada del Leocorno, le Logge del Papa  e superata la Sinagoga, ci soffermiamo nella piazza del Mercato Coperto per scattare alcune foto retrospettive sul Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia. È quasi l’ora di visita fissata presso l’Accademia dei Fisiocritici , quindi risaliamo verso San Giuseppe, la chiesa della contrada dell’Onda e la relativa fontanina. Poco oltre Sant’Agostino, piccola deviazione per l’Accademia ospitata in un ex monastero camaldolese. Accolti dalla nostra guida e da Nereo, il reperto divenuto l’emblema del museo, uno scheletro di balenottera lungo 15 metri. La visita di questo luogo affascinante dove scienza, storia e ricerca si intrecciano ci ha accompagnato verso l’ora di pranzo. Arrivati agli Orti dei Tolomei, ci sistemiamo sulle panchine e nel prato di questo luogo godendo del tepore del sole e del panorama che offre la campagna senese.   Alcuni scorci panoramici di prim’ordine, ci accompagnano verso il cuore di Siena e superata la Fonte del Casato, arriviamo a Piazza del Campo. Scattate alcune foto e considerato che questa piazza tutte le volte che la visitiamo sembra che sia la prima volta, proseguiamo il percorso. Saliamo verso Via di città per raggiungere Piazza del Duomo, cogliendo alcune piccole curiosità come la “croce sullo scalino”, la “striscia di marmo” e il” quadrato magico”. Superato il Vicolo di San Girolamo, discesa meccanizzata alla volta di Fontebranda e la contrada dell’Oca. Qualche scatto alla grandiosa fonte e poi su verso il Vicolo del Tiratoio per una visita al bellissimo complesso del Santuario di Santa Caterina. Via della Sapienza ci accompagna verso Piazza Salimbeni, dove riprendiamo la strada di ritorno verso Camollia. In ultimo, visita alla fontanina della contrada dell’istrice posta nella piazzetta retrostante la chiesa di San Pietro alla Magione. Presa la discesa meccanizzata, arriviamo alla stazione di Siena dove riprendiamo il treno per tornare a casa. Bella giornata, bel gruppo e Siena sempre bellissima. (P.M.)

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23 OTTOBRE 2022  -  IL CALCEDONIO E LA VILLA DI MONTERUFOLI


Una Domenica con un clima anomalo con 18°c di minima, uno scirocco sostenuto e tanta polvere nelle campagne, ci accompagna alla volta della Valle del Ritasso. Siamo in 14 e percorsi gli ultimi due km di sterrato in una valle verdissima dove si notano giovani impianti di vite e aree da pascolo, arriviamo al punto di partenza, nei pressi della vecchia stazione della ferrovia di lignite. Oggi questa elegante struttura è un bellissimo resort curato nei dettagli e posto in luogo veramente gradevole.   
Prendiamo lo sterrato che sale di fianco al resort contornato da ……, un’albero che produce strani frutti verdi globosi ma visivamente gradevoli. Da un controllo online apprendiamo che la pianta si chiama "maclura pomifera". La salita è sempre lieve e costante ed è piacevole anche per i panorami che man mano prendono linea. Arriviamo a Villetta di Monterufoli composta da un bel cascinale ristrutturato, un cascinale diruto ed una piccola chiesa posta all’ombra di grandi lecci. Questo luogo nel dopoguerra era il centro nevralgico della vallata perché c’era la scuola elementare frequentata dalla prole dei contadini dei vari poderi sparsi nella ’area. Lungo lo stradello vediamo dei “galletti” di grandi dimensioni, ma decidiamo di coglierli al ritorno in modo che non perdano eccessiva fragranza. Dopo un tratto un po' impervio con discese e piccole ma acute salitelle, giungiamo allo stradello principale che, sviluppandosi sulla cresta collinare, offre ottimi scorci panoramici. Tra l’altro girando la vista a 360° si scorge solo Serrazzano e tutto intorno soltanto foreste, vallate e solitari profili collinari, …. un vero “gaudium magnum” di natura. 
Giunti alla Villa di Monterufoli, detta anche delle 100 stanze, notiamo il contesto ordinato e pulito, i tavoli, dove tra l’altro consumiamo il nostro pasto, la struttura esternamente in ottimo stato, ma percepiamo il limbo che pervade questa bella struttura da diversi anni, nonostante gli investimenti della comunità europea. Speriamo che la sua splendida solitudine venga onorata da iniziative concrete e vincenti. Dopo la pausa scendiamo verso il Podere Monterufolino, anch’esso ristrutturato e contornato da numerosi pannelli fotovoltaici. Intercettiamo il bianco-rosso che porta all’antica cava Medicea di Calcedonio. Qui ci mettiamo all’opera con i nostri martelli alla ricerca di qualche reperto. Reperto che, oltre a due martelli rotti, quasi tutti i cercatori trovano, alcuni con morfologie veramente interessanti. Ripartiamo decisi perché vorremmo percorrere una variante leggermente più lunga ma che ci farà risparmiare una salitaccia, chiaramente fatta in discesa all’andata. Percorriamo lo stradello di cresta per un paio di chilometri in uno scenario piacevole e rilassante. Preso il bivio giusto, scendiamo con numerose risvolte lungo uno stradello ricco di corbezzoli, che chiaramente mangiamo fin dove le braccia ce lo consentono. Arrivati nella zona dove volevamo recuperare i galletti, brutta sorpresa , qualcuno ci ha preceduti e li ha colti tutti. Riprendiamo lo stradello con le pive nel sacco, ma ci rifacciamo di li a poco in quanto, mentre alcuni si rinfrescano e sostano presso la Villetta di Monterufoli, altri ne approfittano e raccolgono sul retro del podere altri galletti.   Insomma un buon bilancio tra funghi, nipitella, mirto, mortella, ginepro e Calcedonio portiamo a casa l’essenza di questa bella giornata in questo luogo fortunatamente “dimenticato dall’uomo”.  Ormai siamo giunti in prossimità della vecchia stazione ammirando in tutta la sua retrospettiva gli ordinati prati, la piscina ed il cascinale ristrutturato posto sopra la ex miniera di lignite.  Bel gruppo, bella giornata in una natura isolata e selvaggia (P.M.). Percorsi 15,4 km.

FOTO        percorso  

1 Novembre 2022 -  Anello di Bucciano, Balconevisi, Agliati

In una giornata che avrebbe dovuto essere, come di solito, fresca e piovigginosa ci siamo invece ritrovati con un bel sole e una temperatura gradevole, anche se al mattino si sfioravano gli 8°. Ci ritroviamo a Bucciano, punto di partenza. Siamo una trentina, compreso un gruppo di amici di Giovanni provenienti da Firenze. Il borgo è abbarbicato su un colle da cui si gode uno splendido panorama. Visitiamo la chiesa di S. Regolo nella quale Giovanni ci illustra la storia e i particolari del luogo. Dopo una breve visita del borgo partiamo per la nostra lunga camminata. Il sentiero, soprattutto sterrato, si snoda con vari saliscendi sulle colline poste tra Montopoli e San Miniato. Boschi di macchia mediterranea, casolari sparsi qua e là, ci accompagnano. Giungiamo al famoso "Purgatorio" di Balconevisi. Si tratta di un colle, molto panoramico, con un grande pino marittimo. Piccola sosta con l'immancabile racconto di Giovanni. Proseguiamo e scendiamo di quota sino a raggiungere la valle, dopo esser passati dalla "Tomba", antichissimi resti di una tomba etrusca. Faticosa salita in direzione di Agliati, dove arriviamo giusto per l'ora di pranzo, consumato nel cortile coperto dell'eremo di San Martino. Qui vive ancora l'eremita Daniele. Ultimo tratto del percorso: discesa verso la valle del Chiecina che percorriamo costeggiando il greto del torrente, purtroppo a secco di acqua; giunti ai resti dell'antichissima Pieve di Barbinaia affrontiamo l'ultima faticosa salita che ci riporta a Bucciano. Percorsi circa 19 km.

FOTO     percorso: https://www.relive.cc/view/vZqN77LBNGv

13 NOVEMBRE 2022  -  ANELLO DI VICOPISANO

Questo trekking ricalca più o meno quello che abbiamo fatto nel lontano 1 aprile 2013, al quale si rimanda anche per il più ampio reportage fotografico con relativa descrizione. Comunque in una giornata serena ma freddina partiamo dal paese di Vicopisano dove oggi si svolge il mercato dell'antiquariato. Siamo in 28. Usciti dal centro abitato voltiamo a destra e dopo circa 1 km inizia lo stradello che, in leggera salita, ci conduce al bivio per l'oratorio di Santa Croce in Castellare, ricostruito dopo  l'esplosione del 2017. Grande panorama sul Valdarno e fino al mare. Qui spira un forte vento da nord-est e, dopo le foto di rito torniamo indietro a riprendere lo stradello che ci porta fino  al "Campo ai Lupi". Da qui ripida salita fino al bivio per la Verruca, intervallata da folate di vento. E' l'ora del pranzo che consumiamo appostati tra le rovine dell'antica Abbazia di S.Michele, al riparo dal vento che soffia insistente. Il ritorno, quasi tutto in discesa, avviene passando sopra Le Mandrie e quindi dal Col di Cincia. Sosta all'antichissima Abbazia di S.Jacopo costruita in epoca longobarda. Percorsi circa 16 km. con oltre 600 m. di dislivelli.

FOTO    percorso

27 NOVEMBRE 2022 - ANELLO DEL MONTENERO (Ulignano-Volterra)

Tra un venerdì carico di pioggia e un lunedì che si prevede bruttino, il meteo ci ha regalato una splendida giornata autunnale con tanto sole, un'aria frizzante e una grande visibilità. Siamo in 24, ci ritroviamo a Prato d'Era e parcheggiamo le auto nei pressi dell'oleificio. Percorriamo un tratto di strada asfaltato che successivamente, salendo verso Ulignano, diviene sterrato. Oltrepassiamo il bivio per le cascate dello Strolla o "della Nera", distanti circa 800 m. e ci inoltriamo nel bosco in salita. Presto giungiamo nel versante nord del Montenero, un forte vento di grecale ci scompiglia i capelli e occorre coprirsi ben bene. Arriviamo nei pressi del "sasso del  Montenero" una prominenza rocciosa a strapiombo sulla vallata e con una croce metallica. Dopo aver espletato le foto di rito proseguiamo e presto usciamo dal bosco in uno splendido panorama di campi e dolci colline. Ci dirigiamo quindi verso la Pieve della Nera, antico edificio che apprendiamo è di proprietà di  una impresa edile di Volterra che la sta pian piano ristrutturando. Qui consumiamo il pranzo e poi saliamo con una piccola deviazione ai resti del castello di Poggio Casalone, del quale rimane ben poco, solo i resti di una cisterna. Ritornati  sullo stradello che conduce alla Pieve, proseguiamo incontrando la Fonte del latte, una sorgente (oggi asciutta) la cui acqua era creduta in passato essere miracolosa per le gestanti. Dopo poco troviamo il bivio per le Cascate della Nera che raggiungiamo attraverso un sentiero abbastanza stretto nel bosco. Qui il gruppo si divide: una parte torna indietro alla strada sterrata per poi proseguire  nella traccia originaria; alcuni invece prendono una piccola scorciatoia che dalle cascate riporta al percorso fatto al mattino. Non è mancata una piccola raccolta di funghi, soprattutto leccini e alcuni lardaioli. Percorsi circa 16 km.

FOTO     percorso     tracciato: https://www.relive.cc/view/v8qkGrrjMKq